Io sono uno di quei (forse) pochi Italiani ancora convinto che il Risorgimento sia stata una marcia trionfale contro l’arretratezza storica, culturale e forse anche morale nella quale aveva versato l’Italia dal Rinascimento in poi. Avendo fatto 13 anni di scuole cattoliche detesto in particolare tutti gli apologeti e i difensori del potere temporale dei papi, nonchè e di qualunque influenza confessionale sulla direzione dello Stato.
Certo, la successiva storia del Regno d’Italia non è stata esaltante, ma avremmo fatto lo stesso divisi in tanti statarelli, parte dell’Italia in mano all’impero Austro-Ungarico, e Roma ridotta ad una gigantesca sagrestia?
Accanto a questo ritengo che lo Stato della Chiesa sia stata la causa per la quale l’Italia non è mai divenuta uno stato nazionale come Francia, Spagna e Regno Unito. In pratica avevi una “cosa” che occupava Roma, l’unica capitale possibile per l’Italia, ma con un anatema pronto per chi avesse cercato di riportare il Papa ad autorità meramente spirituale. Ahimè, passati i grandi capi barbari non era più possibile trovare uno disposto a passare a fil di spada un papa che avesse protestato.
Per questo ammiro profondamente l’opera dei nostri bisnonni, ed in particolare quella di Cavour, nel tessere le trame che portarono prima alla riunificazione politica dell’Italia e poi alla presa di Roma.
Quindi se è vero che il Risorgimento si compie nel 1918, dal 20 settembre 1870 in poi l’Italia, ma soprattutto gli Italiani ritornano sulla scena europea e mondiale. Non sarà tutto facile, e per certi versi il comportamento del nuovo stato sarà deludente, ma quale sarebbe stata l’alternativa?
Ritengo perciò che dovremmo ritornare ad avere una bella festa del Risorgimento. Il 4 novembre in effetti non andava bene, perché la prima guerra mondiale in definitiva fu un gigantesco massacro, tanto atroce quanto inutile, del quale tutti ci rammarichiamo. Se non è ricordata con tutto il dolore che merita, è solo perché 20 anni dopo si scatenò un massacro ancora più terribile.
Scartato il 4 novembre non rimane che il 20 settembre. Questa data ha il pregio, non secondario di questi tempi, di ricordare ai papi non italiani che il Vaticano è solo un quartiere di Roma, la cui indipendenza è una gentile guarentigia dei nostri bisnonni.
Abbiamo la speranza di vedere il XX settembre festa nazionale? Mah… se non c’e’ riuscito Ciampi… avremmo l’opposizione sicura di Lega e papisti sparsi. Inoltre una festa in più crea problemi al PIL, ma potremmo far tornare l’8 dicembre lavorativo e così non avremmo problemi di produzione e produttività.
E, visto che ci siamo, facciamo sta‘ benedetta pista ciclabile della Nomentana… aperta a biciclette e battaglioni di bersaglieri (ma attenzione, c’era anche la fanteria).
sabato 19 settembre 2009
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