Oggi ho saltato la gita domenicale, ma per recuperare, essendo sveglio ad ora antelucana, mi sono fatto comunque un paio d’ore di allenamento a Villa Ada, approfittando che tra le 8 e le dieci di domenica la densità delle persone è così bassa da permetterti la libertà dei 40 all’ora, ovviamente in discesa.
Due ore di pedalata forsennata su uno dei circuiti possibili all’interno della Villa, senza farmi mancare niente di una vera gita: schizzi di fango, single track a fondo fangoso, assalti di cani, ramaglie in faccia… Per fortuna che sono andato “corazzato” di tutto punto.
Dulcis in fundo, su di un single track su Monte Antenne, la ruota anteriore mi è scivolata sul fango in curva e mi sono trovato in ginocchio nella mota. E’ stato fulmineo, e per fortuna senza conseguenze, anche perché in pantaloni Endura appena entrati in linea hanno evitato fastidiose abrasioni.
Niente di rotto, a parte la fiducia nelle mie capacità guidatorie, che già sono uscite malconce dalla gita al Follettoso… (ma lì forse anche per il vino durante il picnic).
Un appunto che mi sono preso, è che il battistrada anteriore comincia ad essere una tantino liscio (tacchetti arrotondati) e varrebbe la pena di cambiarlo.
Comunque Villa Ada è sempre divertente, anche se non mi tuffo per i pendii più spericolati. L’unico appunto, è che in questi due anni vi è stata un’abnorme moria di alberi, che hanno finito per sbarrare gran parte dei più bei sentieri per bicicletta.
A parte le doglianze ciclistiche, sarebbe il caso di ripiantare qualche pino sulla parte di Monte Antenne che da sui laghetti, perché dopo gli incendi dell’estate scorsa, di pini ce ne sono rimasti proprio pochi, ed è un vero peccato.
domenica 20 marzo 2011
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