domenica 13 maggio 2012

Ceci-Lycantropia al buio!


L’unica assente è stata la luna, quindi non si può dire che sia stata una vera licantropia. D’altra parte il GPS (Dakota 20) era stato chiaro: niente luna. E anche le lucciole non c’erano. Il sabato sera scendono a Roma in discoteca.

Tutto il resto c’e’ stato, ed è andato benissimo, a parte la mia preparazione atletica.

L’andata sull’Appia è stata un trionfo di colori dorati sul verde del grano ancora tenero. Profumi di rose, gelsomini, rincosperma. Una brezza tiepida ci ha accarezzato per tutto il percorso.

Carmine ci ha condotto ad andatura tranquilla per le pendici del lago, arrivando all’imbocco del traforo mentre il sole scendeva oltre l’orizzonte. Il gruppo si è mantenuto compatto, con una menzione speciale a Margherita, la New Entry.

Dopo tanti nun je la fo’, nun je la fo’ (in bergamasco), sulla salita ha tenuto senza problemi il passo del gruppo, altro che pippa in bianco, come direbbe Dumil

I problemi sono incominciati nel traforo. Mi sono messo dietro a Roberto (Bobmoon) e lui ha acceso la luce posteriore. Per fortuna avevo ancora gli occhiali da sole, altrimenti ci avrei rimesso le retine. Poi ha confessato di aver fregato un anticollision beacon da un Airbus a Ciampino.

Picnic a base di pane e porchetta sulla sponda del lago, con le luci dell’altra sponda che si accendevano ad una ad una come lucciole (eddaje)… Poi in marcia per la parte licantropica.

Abbiamo raggiunto l’ingresso del sentiero del bosco che era ormai buio pesto. Margherita ha notato il cartello con il pericolo frane, ma noi l’abbiamo rassicurata. Non si muove neanche un sasso se prima non chiede il permesso all’amministratore del sito. Convinta dal nostro ragionamento difficilmente confutabile ha scavalcato anche lei.

Lì sono cominciati i guai, perché Carmine è stato categorico. Niente luci, dobbiamo abituarci. E noi niente luci. Adesso gli occhi si abituano. Ed in effetti ci siamo abituati a vedere… a vedere niente!!! Comunque fiduciosi, ci siamo accodati, al piccolo trotto.

Usciti da sotto la rupe e gli alberi la situazione è migliorata un tantino. Vedevamo la strada (bianca) e nient’altro. Piano piano avanzavamo, in una zona senza grosse asperità. Carmine si è ricordato della luna: “in effetti l’altra volta si vedeva un pochino di più…” .

Bellissimo!

Ho cominciato a raccontare di bestie misteriose acquattate nelle selve, ma margherita non ha gradito, Orribili tarantole grandi come cinghiali… E ogni tanto si vedevano brillare gli otto occhi rossi e maligni, un attimo tra le foglie.

Dopo un altro po’ di cecilicantropia, il locomotiva jr si è incavolato e ha acceso la sua luce. In effetti eravamo quasi arrivati al torrente, dopo iniziano i sassi, e quindi l’accensione era obbligatoria.

Bobmoon a quel punto ha attaccato la sua fotelettrica da manubrio e tutti i ragni cinghiali sono scappati totalmente abbagliati. Lui si è messo in coda, e al completamento del giro del lago avevamo tutti la nuca abbronzata.

Da Frattocchie in poi l’Appia è stata una meraviglia. Specie il single track, è stato bellissimo, sei Elfi (magari io sono un po’ bruttino per fare l’Elfo) di notte. Cmq da non fare da soli.

Poi sulla parte lastricata ci siamo messi affiancati e abbiamo continuato di gran carriera fino alla FAO. Non vi dico il basolato, visto che non potevano percorre le tracce laterali.

Sull’Appia un traffico della miseria di gente che andava alle feste, e poi in zona catacombe di San Callisto un traffico da paura.

Ho riaperto la porta di casa che era l’una passata, il contachilometri segnava 65,2.

Per la notte è meglio avere sia la luce sul manubrio che quella sul casco, ma avere la seconda è meglio (e comunque è bene portarne due!

Nota finale: che culo non abbiamo bucato.

3 commenti:

Margherita Sini ha detto...

Allora: mi sembrava di avere lasciato un commento la notte scorsa quando lo ho letto... ma devo avere fatto qualche cavolata...
Il concetto era: NON SCRIVERE DI QUESTE COSE che poi io le leggo di notte e devo tenere la luce accesa per dormire :)

bellissimo racconto! Grazie!
Margherita

Margherita Sini ha detto...

Secondo commento: ma lo sai che avevo gia' trovato questo blog per caso? e ora so di chi e' !!!

ciao ciao
Margherita

Lug il Marziano ha detto...

Non ti preoccupare, non racconto mai storie del terrore, tranne quando c'e' chi si spaventa :-)

Sì... adesso conosci la triste realtà.