domenica 27 gennaio 2013

Quando si dice gomma

Il fulmine è arrivato a ciel sereno, raggiunta la quota del paese di Sermoneta. Passando accanto ad una siepe sento improvvisamente un suono sibilante.

Toh, qualcuno ha lasciato acceso un impianto di inaffiamento automatico...

Quel qualcuno era nessuno... in realtà il suono sibilante proveniva  dalla mia ruota posteriore. In pochi metri mi sono ritrovato a terra... sgomento.

Sgomento perchè stavo percorrendo il tratto di strada più asfaltato d'Italia. L'asfalto talmente pulito che anche una formica ci si sarebbe rotta l'osso del collo (o che cavolo hanno le formiche invece dell'osso del collo). Non una spina, niente. Ho addirittura sospettato una puntina da disegno dolosamente posta sulla strada.

L'esame interno del copertone infatti da' esito negativo... solo alla fine mi accorgo del peggio: uno strappo di circa 1,5 cm sul copertone all'altezza del cerchione... la camera d'aria si è infilata lì, ed è scoppiata... oddio, fine della gita! E sì che avrei voluto cambiarlo, ma il ciclista mi aveva detto che il battistrada stava bene!

Cmq, mi vine in mente la vecchia cura: provare, dopo aver riparato la camera d'ara, a mettere una toppa anche all'interno del copertone, sperando che almeno arrivi fino alla stazione del treno (meno di 10 km a valle).

Faccio l'intervento... rimonto il copertone. Rimonto la camera d'aria... sembra che tutto tenga. Riparto. La gomma tiene e ci prendo gusto. Scendo da Sermoneta, poi prendo la Ninfina fino a Bassiano (dove pranzo con un bel panino al prosciutto di Parma...). La gomma tiene. Mentre mangio do' un'occhiata alla gomma e mi prende un colpo... lo vedete dalla foto. Tutto affidato alla povera toppa (quelle lunghe, avete presente?)

Riparto aspettandomi il collasso del tutto in pochi minuti. E invece tiene. I conti sono presto fatti. Se mi molla devo continuare a piedi. 5 km/h. Mancano 15 km, sono tre ore a piedi. Vabbè, sono le due e trenta, alla fine alle 5 e trenta alla stazione di Sezze.

Invece, ancora una volta tiene! Giù anche per qualche viottolo cementat/sterrato, con botte da orbi al retrotreno... tiene.

Alla fine inizia la grande discesa da Sezze. Controllo la velocità in discesa, casomai mi lasciasse al volo... max 35 km/h... e comincio a trovare difficile tenere la bici sulle curve ai tornanti. Mi dico... ecco, ecco che ormai è fatta... e non riesco a tenere le traiettorie giuste... Oddio sta storcendo la gomma posteriore, ecco che ho un bozzo gigantesco... e ancora la curva viene male, pur avendo quasi ridotto la velocità a 0...

Poi il sospetto... ma la gomma anteriore (assieme ruota e pneumatico nuovissimi entrambi)... l'ho gonfiata bene prima di partire... la vedo un po' schicciata. Mi fermo e la tasto col dito... MOSCIA!

Insomma, per dirla breve... la gommaccia posteriore ha tenuto fino a casa (compreso il ritorno da Termini), quella anteriore l'ho dovuta ripompare 4 volte... Lo so',  avrei fatto bene a sostituire la camera d'aria, non mi andava di starla a cambiare per strada.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

fatte du' gomme serie!!!!! :-)
ormai le fanno pure con il kevlar che pure se te sparano non se bucano!
il tuo amico elettricista

Lug il Marziano ha detto...

Le ho prese per la Hoptown... Vado sempre in giro con persone con le gomme serie... e bucano parecchio anche loro.

Lì non era la gomma, ma lo strappo!!!

Piuttosto debbo farmi una pompa col manometro!