Scendendo per una strada di Bruxelles assisto ad una scena,
che avrei voluto fotografare… ma non è
prudente fotografare i poliziotti al lavoro, specie se sei all’estero. Insomma:
un agente di Polizia in bicicletta, completo di casco e mascherina con i filtri
al carbone attivo, sceso dalla bicicletta e libretto delle multe in mano,
cercava di capire come fare a multare una bicicletta legata irregolarmente ad
un palo invece che alle numerosissime (non dovunque) rastrelliere.
Che la bicicletta fosse in divieto di sosta era chiaro…
infatti era stata legata a quel palo il cui unico scopo era reggere un cartello
con su scritto:
C’est severament
proibit de legat le velo dans le pal quois reges le presant avìs, il che, pur non conoscendo il Francese, credo
che si tratti di un divieto di legare la bicicletta al palo messo per reggere
il cartello di divieto di legare la bici al palo.
Nelle stesse condizioni, di poliziotto, infrastrutture
ciclistiche, continuo flusso di ciclisti, a Roma sarei stato contento di
ricevere una multa siffatta. Anzi, avrei voluto costituirmi al poliziotto, dire…
questa bici è mia, adesso fammi una multa!
E proprio percorrendo mestamente le strade di Bruxelles
all’imbrunire, unico divertimento dopo una giornata di serrate discussioni,
godendomi la solita pioggerella, ho potuto constatare l’accrescersi della
ciclabilità della capitale belga, che tra poco rivaleggerà con Amsterdam.
Innanzitutto con l’allontanarsi dell’inverno il flusso di
ciclisti è esploso. Dove sono le grandi arterie ciclabili la faccenda è
evidente: siamo quasi una bicicletta per ogni auto.
Tutti i ciclisti sono evidentissimi. La maggior
parte indossa il giubbottino verde ad alta visibilità, e soprattutto quasi
tutti montano luci brillantissime, quasi automobilistiche. Molte bici hanno
doppio faro. Alcune mantengono uno fisso ed uno lampeggiante, mentre non poche
portano il doppio faro integrato nella forcella anteriore, effetto moto.
Infine ho visto
anche un’officina ambulante, montata su una di quelle biciclette da carico:
pronta a fermarsi per effettuare manutenzione al volo!!!
Veramente un altro pianeta!
Voglio anche far notare una cosa: dall’ingresso nell’euro ad
adesso il Belgio ha ridotto il proprio debito dal 120% del proprio PIL a circa
il 60%. Senza grosse scosse, solo lavorando con tranquillità tutti i giorni.
Proprio come sta facendo con le biciclette, agendo con tenacia, tranquillità e
serietà.
Altra cosa: nello stesso periodo è stato realizzato un altro
grande tunnel stradale… anche per le auto fanno notevoli infrastrutture.
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