lunedì 9 settembre 2013

Ciclisti indisciplinati (quasi) sotto il tram...

Tanto per ribadire alcune delle cose scritte nel post precedente, oggi una fulminea conferma...

Tram fermo all'incrocio tra Via di porta Maggiore e Viale Manzoni... verde, il tram parte a razzo, dalla sinistra, ovvero da Viale Manzoni provenienza  Via Giolitti vedo arrivare un'allegra ciclista, sulla trentina, in chiara rotta di collisione con il tram, intendo dire direzione e velocità inequivicabili.

Anche il tramviere deve aver avuto la mia stessa impressione, perchè ha inchiodato il tram... la ciclista è scomparsa dalla mia vista, ma per fortuna la rivedo pedalare allegramente, parallela al tram, ovviamente contromano in mezzo alle rotaie, dell'altro binario di Via di Porta Maggiore... graziata dall'assenza di un tram o un bus, o un taxi, on una macchina della PS, CC GdF, CP, VVFF ProCiv o invalido, abitualmente circolante sui binari.

Rischio calcolato o provvidenziale intervento della Provvidenza? Magari la fanciulla era passata con l'ultimo barlume dell'arancione ed era stata sorpresa dal subitaneo balzo in avanti del bestione.... Cmq, a giudicare dalla parte di traiettoria che ho visto, la fanciulla deve ritenersi fortunata a non essersi fatta male...

Comunque tanto per ribadire che io non sono uno disciplinatissimo, ma un conto e passare ad un pedonale deserto, un conto è un incrocio affollato con rotaie. Cerchiamo di evitare di collidere con i tram!

E probabilmente un tramviere domani dirà che i ciclisti non sono  disciplinati...

1 commento:

Mammifero bipede ha detto...

"E probabilmente un tramviere domani dirà che i ciclisti non sono disciplinati..."
...e la volta dopo si regolerà di conseguenza! ^_^

(Boh, tanto prima o poi questa questione dovrà saltar fuori, cominciamo adesso...)
Stai descrivendo una categoria che io comincio a definire i "ciclomartiri", o "educatori a proprio rischio". Come quei pedoni che si mettono a forza sulle strisce pedonali per obbligare gli automobilisti riluttanti a concedere la precedenza, esistono ciclisti che effettuano manovre a proprio rischio e pericolo, pur di affermare spazi e comportamenti teoricamente corretti ma impediti dal comportamento "normalmente criminale" altrui.

Confesso che spesso lo faccio anch'io, fingendo traiettorie d'impatto con automobilisti che non vogliono concedermi la precedenza ed obbligandoli a farmi passare.

A dirla tutta a volte lo faccio anche su spazi che a norma del CDS non mi spetterebbero (p.e. contromano su strade larghissime) ma che se vivessi in paesi civili, organizzati da amministratori col sale in zucca, sarebbero legittimamente sanciti.

Purtroppo siamo di fronte alla necessità di una campagna di rieducazione di massa degli automobilisti, di cui nessuna autorità vuol farsi carico, quindi dobbiamo farcela da soli, un pezzettino alla volta, un automobilista al giorno (o un tranviere, se è il caso).