giovedì 3 marzo 2011

Ma in se’ non è un gran progresso…

La comunità ciclistica romana sta festeggiando un primo allentamento del regime di divieti che affligge il trasporto di biciclette sul bus. Chiunque abbia esperienza di mezzo pubblico sa che il sabato la metro è molto meno frequentata degli altri giorni. Più coraggioso sarebbe stato aprire anche ad una fascia oraria dei giorni lavorativi, tipo dalle 10 alle 13, per poi espanderla.

Sia come sia, l’estensione degli orari della metro non è quest’incredibile vantaggio, essenzialmente per due motivi: il primo è che a beneficiarne è solo un ridotto numero di ciclisti, comunque una percentuale bassissima rispetto al numero totale dei viaggiatori. Calcolando circa 200 passeggeri a vagone, anche nelle migliori condizioni stiamo parlando di meno dell’1% dei viaggiatori. Parecchio di meno.

Il secondo è che la metropolitana di Roma non è quella di Parigi… ma questo già lo sapevamo.

Il vero obiettivo per l’uso combinato della metro e della bicicletta rimane un serio bike sharing attestato sulle fermate della metro, così da poter servire un adeguato numero di ciclisti.

Quindi prendiamo questa apertura come un segno di buona volontà dell’Amministrazione comunale, sperando che sia solo l’inizio di un diverso approccio alla mobilità ciclistica.

Nota: se agli appuntamento col sindaco si presentasse anche qualche ciclista con l’aspetto da persona normale, invece del solito Muppet Show, magari lo riusciremmo a convincere che veramente la bicicletta può rappresentare una soluzione per una parte consistente della popolazione cittadina.

3 commenti:

Bikediablo ha detto...

Caro Lug,
mi meraviglia molto questo tuo post, perchè hai partecipato al ciclopranzo e ci hai conosciuto di persona.
Non posso credere che tu non abbia letto i report degli incontri con l'assessore alla mobilità che sono stati fatti e pubblicati "in chiaro" (dove lo sai). Se non li hai letti (come credo) leggendoli scopriresti che agli incontri con l'assessore (il sindaco si è autoinvitato ai festeggiamenti) hanno preso parte solo persone che vanno al lavoro in bici (qualunque sia il loro abbigliamento):
giuseppe (che aveva il gilet giallo nella foto), rota, io, marcopie, marco/tenghe, stefano (che usa i mezzi pubblici ed arriva a tutti gli incontri), francesco del cycom ecc., che dopo il lavoro si sono sciroppati un pezzo di strada in più per andare a cercare di rendere più ciclabile roma, e dobbiamo ringraziare l'assessore se ha acconsentito ad incontrarci in orari per noi più possibili (la sera) invece che come al solito al mattino o il pomeriggio presto.
Questo non per tacciarti di ingratitudine, tanto più che non mi sento chissà quali merito, perchè va chiarito che il merito principale di questi risultati è del DTSM, ma mi infastidisce sentire etichettare come MappetShow quelli della foto.
tanto più che sono in corso ancora incontri e trattative.
Scusa la scarsa diplomazia...
marco/bikediablo

Anonimo ha detto...

caro Lug
a me la bici sulla metro farebbe assai comodo.
DA dobve abito io (Infernetto) potrei raggiungere la stazione di Acilia e, da lì, raggiungere il centro di Roma.
Allo stato attuale per me 'uso della bici in città non è proponibile.
Anni fa la caricavo sul portapacchi dell'auto, raggiungevo un parcheggio (in genere a pagamento) in prossimità del centro e poi scaricavo la bici. A parte l'aspetto divertente dal punto di visto della praticità e della velocità dei collegamenti non ci siamo proprio.
Meglio auto, metro, e a Roma, piedi.
ciao
Alberto

Kermit il ranocchio ha detto...

Lug, non è dipeso da me se poi all'appuntamento c'eravamo solo io, l'orso Fozzy, miss Piggy, Gonzo e Lew Zealand (il lanciatore di pesci boomerang).
I "ciclisti presentabili" erano stati invitati ma non sono venuti. Tu dov'eri, su Marte?