La manifestazione avviene dopo un tragico incidente. Una ragazza diciassettenne investita da un SUV. Una vera tragedia, una vita interrotta, una perdita per tutti, anche se la sentiranno soprattutto i suoi genitori, fratelli e sorelle, gli amici.
E' quindi con ragione che si andrà a chiedere più sicurezza, perchè queste cose non accadano più, o quantomeno accadano il più raramente possibile. Ed è bene farlo perchè tante cose si possono avviare per ridurre il numero di incidenti, anche di quelli in bicicletta.
Non abbiamo però solo notizie cattive, come tendono ad accreditare alcuni ciclisti piagnoni. Se diamo retta alle statistiche europee, vediamo due cose:
a) in Italia nel 2000 abbiamo avuto 401 morti tra i ciclisti, nel 2010 215;
b) la proporzione degli incidenti ciclistici sul totale si mantiene costante, anche a livello europeo, quindi la sicurezza è di tutti, non solo dei ciclisti.
Allora?
Allora andiamo a questa manifestazione, con serietà e determinazione.
Con professionalità sulle soluzioni da adottare.
Chiedendo, come romani, al sindaco di piantarla di lasciare passare tutto e cominciare a bastonare gli indisciplinati, anche quelli in seconda fila, fino a quando non leva loro il vizio. Chiedendo piste ciclabili per i posti pericolosi e agli incroci rotatorie invece di semafori.
Ma per favore, basta con gli atteggiamenti da ciclisti piagnoni.
Se si vuole zero rischio, la metro è infinitamente più sicura di qualunque mezzo a due ruote, e spesso anche a quattro.
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