L'altro giorno mi arriva in stanza Mario l'Elettricista con una faccia da tragedia.
Oddio, che ti è successo?
Domenica... sono entrati nel box e mi hanno portato via la bicicletta elettrica e le due pieghevoli. Pensa che hanno tagliato la catena della bici elettrica, ma hanno lasciato lì lo scooter che stava lì con le chiavi nel quadro.
I danni economici sono rilevanti, oltre duemila euro per ricomprare il tutto, ma quelli alla ciclabilità anche maggiori. Infatti, anche se decide di ricomprarsi il tutto, come si fa a rimettere le biciclette in un luogo che è stato tanto facilmente violato? E non può neanche tenerle a casa.
Qualche mese prima stessa sorte era toccata a Tonino, che dirige la squadra corse di un noto negozio di bici romano. I ladri gli erano penetrati in cantina e gli hanno portato via la sua bellissima bicicletta da strada (circa 4000 euro di valore).
Riparlando dell'episodio Tonino mi raccontava:
Sai, poi li hanno presi. Infatti la Polizia aveva ricevuto una settantina di denunce di furti di biciclette in zona nel giro di poco tempo. Li hanno arrestati con un camion carico di biciclette rubate. Ovviamente non Italiani, le portano all'estero per rivenderle. Ne hanno restituite parecchie ai proprietari.
Però la sua bicicletta era già volata via.
Questi due episodi, in due quartieri differenti di Roma, consentono di arrivare ad una serie di conclusioni riguardo al furto di biciclette:
- è ormai un segmento specializzato dell'attività criminale.
- E' appetibile perchè presenta rischi molto limitati e consente un buon guadagno perchè la bicicletta rubata è più facilmente commerciabile di un mezzo targato;
- E' composto di bande di "professionisti" che fanno incetta di biciclette, e non da singoli che cercano di sbarcare il lunario;
- E' soprattutto fatto da soggetti "importati"dall'estero, che operano in Italia con lo scopo di esportare la merce verso un mercato potenzialmente infinito;
- E' diventato una minaccia concreta alla diffusione della ciclabilità.
Queste caratteristiche richiedono che le forze dell'ordine metano a punto un'azione mirata volta almeno a stroncare il traffico organizzato, con un mix di attività preventiva e repressiva.
Come ho sempre sostenuto, fa parte di questo quadro anche un'azione punitiva della Magistratura, che dovrebbe cominciare a sbattere in galera i ladri e a tenerceli dentro. Evitando anche una certa retorica che dice che alla fine è meglio che un delinquente faccia il ladro di biciclette che si dedichi a qualche altra attività più pericolosa.
Inoltre dovremmo -come già ho detto più volte, considerare un'aggravante molto forte il venire a delinquere in Italia. Chi viene in Italia per delinquere dovrebbe ricevere un consistente supplemento di pena, proprio per contrastare questa migrazione del crimine verso territori più ricchi e meno severi nelle pene.
E per favore, evitate i soliti commenti sulla rieducazione o sullo sviluppo economico. Per stare sicuri con le biciclette non possiamo aspettare che tutto l'estremo Est europeo si sviluppi come la Svizzera.
Infine una considerazione sulla petizione per l'uso dei cortili. Tutti i miei conoscenti -o parenti- che tenevano la bicicletta nel cortile del condominio, se la sono vista rubare, a meno che non fosse un vero e proprio rottame (tipo il mio vecchio cancello).
Anche questo dovrebbe farci riflettere.
giovedì 1 novembre 2012
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