Mio figlio si è rotto il piede, e i medici hanno detto che non può caricarlo con il peso. Ciò significa che si deve muovere con le stampelle, ovvero che a Roma non può andare molto distante. Quindi i genitori (ed anche i nonni quando necessario) hanno il compito di provvedere agli spostamenti.
Per questo, e credo per le prossime due settimane, debbo mettere una croce sopra la bicicletta e rassegnarmi a girare con l’automobile.
E’ un occasione interessante per rivalutare l’automobilità, pregi e difetti.
Il primo difetto è che perdo un’occasione di movimento. Il mio terrore è ritornare alla situazione di giugno, quando ho dovuto lasciare la bicicletta e appoggiarmi all’auto, con risultati disastrosi sul fisico. Tralasciando le corse dal Nemorense all’EUR, anche i 4 km alla fermata dell’autobus comunque aiutano a tenersi in forma.
Il secondo difetto è il costo. Sia che attraversi Roma, sia che decida di lasciare l’auto nei pressi dell’Università, il costo rispetto alla soluzione bici + metro (o solo bici) è nettamente superiore. Il doppio, il triplo, il quadruplo, non so’… però è così. Va detto che giro con una station wagon, fatta per il fuoricittà con famiglia (prima che i figli crescessero), e quindi sono un tantino pesante. Con una Smart o altra piccola performerei molto meglio, specie dal lato del costo.
Il tempo di percorrenza è in media leggermente inferiore. La mattina presto, prima che si formi il traffico, la macchina va molto più veloce, dimezzando i tempi. La sera si recupera il vantaggio, per cui il tempo totale, mattina + sera + parcheggi non è meno del 90% del tempo della soluzione bici + metro.
I vantaggi:
- sento bene la radio;
- sbrigo per telefono molti affari;
- mi vesto molto meglio;
- non arrivo con i capelli sconvolti
- me ne frego del tempo atmosferico.
Saprò dirvi.
giovedì 2 ottobre 2008
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