Con la fine dell’ora legale, e il ripristino del normale orario, possiamo dire che finisce la stagione estiva (nel suo complesso) e arriva quella invernale.
Per il ciclista cittadino significa che da lunedì l’uscita dall’ufficio avviene nella quasi oscurità. E’ quindi tempo di verificare la funzionalità delle luci della bicicletta…
Personalmente sulla bici da città ho un impianto a dinamo, catarifrangenti posteriori e ai pedali, e in aggiunta i catarifrangenti alle ruote, un elemento importantissimo per aumentare la visibilità.
Inserti catarifrangenti anche nella borsa sottosella e nella pettorina antivento. La mantella, di cui ho già avuto modo di parlare, anch’essa è fatta per essere visibili.
Eh sì, perché l’oscurità, e la pioggia se del caso, costituiscono per il ciclista un netto aumento del pericolo. Più si è visibili e meglio è. All’estero vedo sempre più ciclisti indossare i giubbotti ad alta visibilità… fanno un po’ ausiliare del traffico, ma sono di grande utilità.
Per il ciclista i problemi sono due: vedere ed essere visto.
In città, con l’illuminazione pubblica, il problema è normalmente solo l’essere visto dalle auto. Infatti l’illuminazione stradale in genere è molto più potente della luce della bicicletta. Quindi la luce serve ad essere visti.
Personalmente preferisco avere la luce anteriore che quella posteriore. Infatti ormai tutte le auto viaggiano con gli anabbaglianti, e quindi basta indossare qualcosa di catarifrangente per essere avvistati. Agli incroci, invece, gli automobilisti guardano verso di te quando stai fuori dall’illuminazione dei fari, e quindi è importante avere una luce che ne catturi immediatamente lo sguardo. Per questo bastano le lampade a LED, magari intermittenti per catturare maggiormente l’attenzione. Attenzione a non prenderle troppo puntiformi, perché anche la dimensione del faro ha la sua importanza.
Se il problema è vedere, allora la musica cambia radicalmente. Illuminare la nostra strada non è facile con le lampade da bicicletta. La luce della dinamo, se in buone condizioni, è in genere sufficiente, anche se non permette in genere di apprezzare le buche con sufficiente precisione.
La mia esperienza con i LED è che non sono sufficienti in questi casi, e bisogna tornare sulle vecchie lampadine, magari alogene. Mi sono trovato una volta in un sentiero in un bosco con la luce della bicicletta e vi assicuro che non è affatto facile.
Le luci, si sa, sono di due tipi, a batteria e a dinamo. Quelle a dinamo sono sempre con te, ma purtroppo aumentano notevolmente la fatica, specialmente su tratte “importanti”. Un’intera ora sotto dinamo è una bella cura dimagrante. Inoltre hanno il vizio di un’illuminazione dipendente dalla velocità, che significa che quando ti fermi cala il buio… Chiaramente una lampada a batteria (carica), va una bomba e non toglie potenza alla pedalata.
Infine una raccomandazione ecologica: se scegliete l’illuminazione a batteria, allora compratene una che accetti batterie ricaricabili (AA, AAA). L’ambiente (e le vostre tasche) saranno riconoscenti.
sabato 25 ottobre 2008
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2 commenti:
lucidissima analisi.
i LED sono d'effetto ma poco pratici per illuminare davvero. Buoni per farsi vedere (anteriormente) meno per vedere.
in ogni caso sperare di essere visti prescinde dalla nostra consapevolezza di essere invisibili anche in pieno giorno...
Ciao,
condivido quanto tu scrivi, anche io preferisco l'illuminazione a dinamo. E' + ecologica ed e' una fonte di energia (muscolare) su cui puoi contare sempre.
Con alcuni piccoli trucchi puoi aumentare l'efficenza del tuo impianto di illuminazione
http://www.ruotalibera.org/simplog/archive.php?blogid=3&pid=134
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